Questi monti sebbene poco elevati, sono diventati celebri a causa dell’eleganza del loro profilo, della bellezza del fiume che ne bagna le falde, delle rovine pittoresche delle loro vette, dell’incanto onde li circonda la leggenda popolare, abbellita dai poeti; una delle cime principali, il Drachenfels, cioè Monte del Dragone, è la roccia sulla quale Sigfried uccise il mostro che custodiva il tesoro dei Niebelungi; una ferrovia dentata deve presto ascendere questa roccia. I trachiti delle Sette Montagne, al pari delle vene basaltiche recentemente scoperte, sono sfruttati col mezzo di cave, una delle quali ha fornito le pietre adoperate per la cattedrale di Colonia.
      Ad est ed a nord di questo gruppo vulcanico, si prolungano lontano verso le montagne dell’Assia alcuni altipiani schistosi simili a quelli del Tauno e dell’Hunsrücken, e vengono frastagliati in gruppi dagli affluenti del Reno. Le alture fra il corso della Lahn e quello della Sieg, qua e là diboscate e persino coperte di torbe, portano il nome generale di Westerwald; al nord della Sieg, le rocce, attraversate in molti luoghi da coni basaltici, vanno a raggiungere in Vestfalia i diversi gruppi del Sauerland, (Süderland o Terra del Sud), così nominato in causa della sua posizione a mezzogiorno delle vaste pianure della bassa Vestfalia e dell’Annover. Verso l’est, i monti del Rothar o l’altipiano di Winterberg vanno a raggiunger le colline dell’Assia e delle rive della Weser, mentre al nord l’altipiano di Haarstrang, bruscamente tagliato sul versante meridionale, che guarda la valle della Ruhr, prolunga il versante settentrionale in declivî insensibili verso le campagne della Lippe.