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      A nord-est di Treviri, per tutto il corso della Mosella sino alla sua riunione col Reno, cioè sopra uno spazio di 175 chilometri, i villaggi sono numerosi, ma non v’hanno città, ed a mala pena di tratto in tratto si potrebbe trovare il posto necessario per costruirne una alle falde dei promontorî, coperti dai celebri vigneti, che producono il vino della Mosella. Al «confluente,» a Coblenza (il Confluentes dei Romani) la popolazione incomincia ad aggrupparsi in città di qualche importanza, sebbene in quel posto, dove si incrociano le valli della Mosella e della Lahn con quella del Reno, si avrebbe potuto aspettare una città più popolosa. La grande inferiorità di Coblenza, relativamente a Francoforte ed a Colonia, è spiegata da questo, che tutta la metà inferiore della valle della Mosella non offre via naturale al commercio, e la regione montuosa dei dintorni, alta in media 600 metri sopra il fiume, poco fertile e poco popolata, non può fornire a Coblenza, suo principal centro di attrazione, un gran numero d’immigranti. D’altronde, il carattere essenzialmente militare della città diminuì la sua importanza come città di traffico e di industria. Coblenza ha alcuni monumenti, specialmente la sua bella chiesa bizantina di San-Castore, fondata alla metà del nono secolo, il viadotto della ferrovia sul Reno ed il ponte di pietra sulla Mosella, costruito da cinque secoli, accanto alle vestigia di un ponte romano; ma le costruzioni, che più attraggono lo sguardo, sono le circostanti fortezze.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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