Assai ben collocata per il commercio, sulla strada naturale che con-giunge la valle del Reno con quelle dell’Elba e dell’Oder, al nord dei gruppi montuosi della Germania centrale, Dortmund appartenne per qualche tempo alla Lega Anseatica e divenne uno dei mercati principali del bacino renano: di quell’epoca rimangono ancora belle torri e chiese, una delle quali è consacrata a Rinaldo, uno dei quattro figli di Aymone; sull’area stessa della immensa stazione è un monumento venerabile di quegli antichi tempi, il gruppo dei tigli, all’ombra del quale sedeva il tribunale della Santa-Vehme, tenendo davanti, sopra una tavola di pietra, la spada nuda e la corda di vimini. Dortmund è ancora un gran mercato di derrate, grazie alla ricchezza agricola del territorio circostante ed alle ferrovie che vengono a convergervi; ma deve la sua importanza attuale soprattutto alle miniere di carbone e di ferro ed alle sue numerose officine.(76) Bochum,(77) situata a metà strada fra Dortmund ed Essen, rivaleggia con queste due città per la sua attività mineraria ed industriale. Anche le altre città di questa parte della Vestfalia, Gelsenkirchen, Schalke, Ueckendorf, Wattenscheid, Witten, Hattingen, Herne, Annen-Wullen Langendreer, sono agglomerazioni di fabbriche; Hörde lavora specialmente l’acciaio per farne lastre-corazzate; Haspe ha officine per il ferro e per l’ottone; Kirchhörde lavora nelle miniere di carbone; Hagen, Schwelm, Langerfeld, Halver, Vörde, Gevelsberg, più vicine ad Elberfeld ed a Barmen, le grandi città delle filature, aggiungono alle industrie metallurgiche la tessitura delle stoffe; Iserlohn, il cui nome significa in vecchio tedesco «Montagna di ferro,» scava numerose miniere di ferro, di zinco, e di pietra calcare, i cui prodotti sono mandati in tutta la Germania; come le città vicine, Schwerte, Altena, Lüdenscheid ed altre ancora, Iserlohn fabbrica oggetti di ferro, di rame, di nikel, di bronzo e di leghe di ogni sorta.