Le gallerie delle miniere scavate al disotto di un quartiere della città d’Iserlohn hanno messo in pericolo le sue case; parecchie si sprofondarono, altre furono demolite a tempo per evitare un disastro; in certi luoghi il suolo affondò di più che 10 metri.
     
      153. -- ALTIPIANO DI HELLWEG.
     
     
      Mentre l’industria fece nascere nella Vestfalia meridionale nuove città o trasformò tanti villaggi in città, Soest, che fu altra volta una delle più popolose città della Germania, è decaduta molto, e la nuova prosperità che le procurarono le ferrovie, non le renderà probabilmente l’antico posto: giardini e campi occupano una gran parte dello spazio, compreso dalla sua vecchia cinta. Soest ebbe, a quanto dicesi, 50,000 abitanti nel secolo decimoquinto, ed i suoi costumi giuridici, come quelli di Dortmund, servirono di modello ai comuni urbani del nord della Germania, sino sulle rive del Baltico orientale. Nel tempo in cui le comunicazioni erano difficili e le miniere e l’industria manufatturiera non avevano seminato di città le valli delle montagne, Soest era necessariamente una tappa importante: situata esattamente a metà strada, dal Reno al Weser, sull’altipiano di Hellweg, ricco di cereali, dalla quale si discende facilmente, a nord nella valle della Lippe, a sud in quella della Ruhr, Soest era una delle città anseatiche più favorite dalla natura, e vi si accumularono grandi ricchezze, di cui fanno ancora testimonianza le sue vecchie chiese. Unna, tra Soest e Dortmund, era una tappa secondaria; ma un gran numero di città e di borghi meno importanti si seguono con una curiosa regolarità sull’altipiano, dove le attraeva la fertilità del suolo e nessun ostacolo di paludi o di rocce ne rendeva difficile la fondazione.