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      Ivi mettevano capo parecchie vie romane, frequentate anche durante il medio evo e adesso sostituite in parte da ferrovie. La più importante di queste strade era quella d’Italia, che risaliva la valle del Lech per raggiungere quella dell’Inn per il colle di Fern; un’altra via, quella da Augusta a Salisburgo, molto frequentata per più di mille anni, era ancora di recente designata col nome di Salzstrasse o «strada del sale» e convogli di carri carichi di sale la seguivano per andare a vendere da lungi le loro derrate.(31) Parecchie volte distrutta, durante i primi secoli del medio evo, Augusta vide nel 955 arrestarsi sotto le sue mura l’onda degl’invasori ungheresi; ivi, questo popolo che faceva tremare l’Europa, fu alla perfine vinto dalle forze riunite di tutta la Germania e dovette fuggire verso la gran pianura dei Carpazî, che non doveva più lasciare come conquistatore.
      Augusta trae la sua gloria molto più dai suoi trionfi nelle arti della pace, che dalle imprese guerresche ivi compiute. Sino dal 1368 le corporazioni operaie vi erano così potenti, che venne loro fatto di rovesciare il Governo delle famiglie nobili, lasciando loro soltanto una parte di potere: allora incominciò il periodo di grande prosperità per la città sveva. Padrona del segreto della polvere respinse nel 1372 un esercito di bavaresi, grazie alle sue scatole da tuono e potè conservare, per più di un secolo e mezzo, la sua autonomia municipale. Commerciava direttamente col Mediterraneo, grazie all’alleanza colle repubbliche d’Italia, mentre per la sua lega colle altre città libere della Svevia, era una delle potenze politiche della Germania.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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