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      Altrove dell’antica roccia restano solo massi completamente separati gli uni dagli altri e dispersi nella campagna come cose rigettate sulla spiaggia del mare: alcuni sono frastagliati in forme bizzarre; parecchi sono enormi massi ovali o quadrangolari che sembrerebbero tagliuzzati dalla mano di giganti; solamente s’addossano alla loro base lunghi pendii di detriti, quasi tutti coperti di foreste. Uno di questi massi, che si erge sulla riva sinistra dell’Elba, il Königstein, ha sulla sua cima una fortezza, tale, che per espugnarla converrebbe spianare la stessa roccia. Un gran numero d’altri monti, il Quirl, il Pfaffenstein, il Kegelstein e il Katzstein sono sparsi sull’altipiano ad ovest dell’Elba; uno solo, il Lilienstein, si eleva sulla riva destra del fiume, ed è forse il più bello di tutti. Posto nel mezzo di una penisola, domina tutte le sinuosità della vallata, e dalle enormi gradinate di pietra che formano i lastricati superiori, si vedono da ogni parte disegnarsi in bizzarre prospettive le mura e le torri di questi prodigiosi edifizî. Si vedono anche obelischi naturali, deboli pilastri che resistono da secoli all’urto delle tempeste: tale è, sul territorio della Boemia, il Prebisch-Kögel, strano ammasso di pietre arrotondate e che domina un vasto orizzonte di scogli e di boschi. I dirupi della Bastei, all’est di Wehlen, non sono meno magnifici.
      Sulle sponde dell’Elba, l’uomo lavora alacremente alla demolizione di questi dirupi per adoperarne i materiali alla costruzione di città, di opifici e di ponti.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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