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      I rifugiati Francesi stabilirono o rinnovarono in Prussia l’industria delle lane, del cuoio, degli orologi, dei vetri e dei metalli; introdussero l’industria della seta, la stampa delle stoffe, dei berretti e della carta; altri diedero il primo impulso al grande commercio coll’estero ed alcuni finalmente divennero ben presto valenti medici, ingegneri, architetti, scrittori, scienziati! Gli immigranti cooperarono da parte loro al movimento intellettuale della loro patria novella ben più di quanto abbiano fatto proporzionalmente gli indigeni. Nè poteva essere altrimenti: uomini che avevano avuto l’energia di esiliarsi e di crearsi un nuovo destino per rimanere fedeli alla loro coscienza, dovevano riuscire superiori in mezzo ad una popolazione, che aveva seguita tranquillamente la gran corrente della vita.
      L’immigrazione protestante continuò sotto il governo dei due re che succedettero al grande elettore, e furono principalmente fuggitivi dell’Austria che vennero a popolare la Prussia, contribuendo indirettamente alle vittorie che Federico II doveva riportare sugli Imperiali. I Salisburghesi e gli Czechi vennero in numerose compagnie; i primi mandati nella provincia di Prussia ed in Lituania vi introdussero nuove industrie e migliori metodi di coltivazione agricola; gli altri, ripartiti nelle provincie, vi resero pure analoghi servigi e fondarono, nella stessa Berlino, un nuovo quartiere sul prolungamento della Wilhelmstrasse, dove abitano ancora i loro discendenti. Nel 1740 quando salì al trono Federico II, sopra 2,400,000 sudditi che contavano i suoi Stati, 600,000 erano esuli o figli di esuli.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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