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      Secondo le leggende, che d’altronde si ripetono su tutte le rive dell’Europa settentrionale, questi avanzi del continente erano un tempo separati dal lido solamente da una stretta fossa, che si poteva passare d’un balzo appoggiando il piede sopra una testa di cavallo postato nel mezzo dell’acqua. Le irruzioni del mare sono state violentissime, tanto da annegare intere popolazioni. Si dice che i Cimbri fuggissero davanti le acque irrompenti quando, duemila anni or sono, cominciarono ad emigrare traverso l’Europa per riuscire poi al fatal campo di Vercelli. Forchhammer ha creduto di poter riconoscere le tracce di questa grande inondazione, venuta dall’ovest, nei ciottoli grossolani che si riscontrano a fior di terra in tutta la valle dell’Eider, a 20 metri al disopra del mare; l’inondazione avrebbe pure raggiunta la riva orientale, e la città di Kiel sarebbe in parte sôrta sopra depositi di terra in tal modo accumulati.(3) Comunque sia, i watten, che si scoprono a marea bassa, per uno spazio almeno di 220 chilometri quadrati, erano, seicento anni fa, campagne fertili e popolose. Verso la metà del tredicesimo secolo una grande inondazione sommerse villaggi ed isole intiere, e dopo quest’epoca, le cronache narrano di parecchi altri diluvî. L’ultimo disastro di questo genere è quello del 1634, che portò via parecchie isole nei dintorni di Nordstrand annegandone gli abitanti. Quanto rimase dell’isola fu lasciato per 18 anni allo stato di deserto, e dovette venire colonizzato da immigranti belgi venuti dai dintorni di Malines.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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