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      Un canale di navigazione, con una profondità media di tre metri e mezzo, riunisce pure i due mari e permette alle piccole imbarcazioni di evitare una deviazione di circa 650 chilometri al nord delle isole danesi e della lunga penisola del Jytland. Ma un simile canale ove le chiuse, i bassifondi, le brusche svolte, ed un banco difficile a superare, ritardano la navigazione (4) e la fanno durare qualche volta due settimane, non potrebbe convenire al grande commercio e neppure all’attuale governo della Germania può tornare di alcuna utilità strategica. Non si tralascia perciò di discutere intorno alla costruzione di un canale di navigazione che riunirebbe i due mari alla radice della penisola, e dove potrebbero navigare i bastimenti della più grande portata: sarebbe così evitata la perdita annua di un centinaio di navigli, di circa 500 marinai e di dodici milioni almeno di franchi. I progetti sono numerosissimi e molto differenti gli uni dagli altri circa i dettagli del disegno, ma tutti si rassomigliano in quanto all’ingente spesa: quando i lavori del porto di Kiel saranno completamente terminati, è probabile che l’opera del canale dei due mari esca dal dominio dei progetti per entrare in quello della realtà. Il tracciato che sembrerebbe dovesse con maggior probabilità venire adottato, si dirige dal porto di Kiel verso il sud-ovest e va a raggiungere l’estuario dell’Elba presso il villaggio di Brunsbüttel. Le osservazioni fatte intorno alle piogge ed all’evaporazione nell’Holstein hanno provato, che non mancherà certo l’acqua necessaria all’alimentazione del canale ed al servizio delle chiuse per il passaggio di 3,000 navigli.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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