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      (11) Il coltivatore prussiano ha dovuto fare perseveranti sforzi per rinvigorire questa terra ribelle alla col-tura sopra una parte così vasta della sua estensione, e non è da stupire che molti contadini, stanchi di lottare contro una natura avara, abbiano cercato un suolo più fecondo in una nuova patria, ed anche accresciuta la popolazione delle città col darsi a qualche nuovo mestiere. Ma a poco a poco la riduzione del suolo a coltura si è compiuta; uno spazio che comprende i nove decimi della Germania è tutto terreno produttivo.(12)
      Nondimeno più di un quarto di questa superficie utilizzata è coperta di foreste che non cesserebbero di crescere anche quando il silvicultore non ne avesse più cura.(13) Fra tanti inconvenienti, la divisione della Germania in moltissimi principati ebbe questo di buono, di poter prevenire in parecchie contrade la distruzione completa delle foreste; infatti ogni piccolo sovrano voleva possedere un gran parco e boschi da caccia nei dintorni dei suoi castelli, e spesso ancora faceva ampliare i suoi recinti da caccia con terreni che da lungo tempo erano coltivati. Ora si sanno apprezzare gli alberi per sè stessi e non solamente per il rifugio che offrono alla cacciagione. Si sa che dove i declivi dei monti sono diboscati il clima si fa più rigido, i torrenti devastano le loro valli ed i fiumi diventano più ineguali nel loro corso; nel centro della Germania, invece, le montagne hanno per la maggior parte conservato il loro ornamento di faggi e di pini.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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