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      La Germania è pure uno dei principali paesi che produca il minerale di ferro, tanto importante nell’industria moderna; essa però occupa il terzo posto, cioè dopo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti: pel litantrace eguaglia l’America del Nord; per l’argento vien dopo il Nevada, il Messico e la Bolivia e pel rame è inferiore al Chili, il quale, cogli Stati Uniti e l’Inghilterra, ci dà la più importante produzione. Non vi sono quasi metalli o specie di terre che la Germania non possieda per le sue industrie, e si sa che le pianure del Nord contengono nei loro profondi giacimenti, i depositi salini di vasti golfi essiccati. L’aumento della produzione mineraria si era rallentato per causa della crisi finanziaria degli ultimi anni,(23) ma poi si è ripreso nuovamente.
      L’industria della Germania, come quella della Francia, ha fatto immensi progressi durante il secolo decimonono: essa utilizza quasi tutto il combustibile che le forniscono le sue miniere di litantrace e di antracite. Essa non esporta, dei suoi metalli, che il piombo e lo zinco eccedenti ai suoi bisogni; tutte le materie prime sono impiegate nelle sue proprie officine, ed inoltre ne acquista quantità considerevoli all’estero. Essa deve specialmente importare dall’Inghilterra molto ferro fuso, che impiega nella fabbrica dell’acciaio, secondo il processo Bessemer. La principale industria nazionale, soggetta per altro alle più grandi oscillazioni, è l’industria del ferro, la quale è superiore notevolmente, in generale, a quella della Francia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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