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      Il vasto spazio triangolare compreso fra l'Indu-kush e la catena di Lahori è quasi interamente occupato da montagne, che s'abbassano gradatamente verso sud-ovest. Sebbene i viaggiatori europei siano riusciti finora a penetrare soltanto in una piccola parte di questo territorio, tuttavia hanno potuto misurarne da lontano un gran numero di cime, che superano 4,000 e 4,500 metri d'altezza. A nord del fiume di Kabul, alcune cime, che si trovano soltanto a 40 chilometri dalla valle, oltrepassano 3,000 metri, ed i loro contrafforti, tagliati dal lavoro dell'erosione, si prolungano a nord per andare a raggiungere il Sefid koh: quindi la successione di forre e di gole selvaggie, per le quali si discende dalla pianura di Kabul nel bacino di Pesciaver. La ramificazione più occidentale di questa regione montuosa si stacca dall'Indu-kush immediatamente ad est del colle d'Angiuman; un centinaio di chilometri a sud-ovest è tagliato a brevi intervalli da tre chiuse, donde escono i tre fiumi Pangihir, Parwan, Ghorband, che vanno a gettarsi nel fiume di Kabul. Al di là di quelle breccie, il baluardo ricomincia per formare la catena di Paghman, prima barriera che hanno da passare i viaggiatori, quando vogliono portarsi direttamente dalla capitale degli Afgani al passo di Bamian. La strada molto sassosa, ma del resto assai facile, s'innalza di 1,500 metri circa da Kabul alla soglia disuguale d'Unah o Honai, formata per un tratto di 8 chilometri circa dalla protuberanza granitica del Paghman, poi ridiscende nella valle dell'Hilmend per attaccare i pendii dell'Hagiikak o quelli dell'Irak, passi dell'Indu-kush centrale; nel 1839 e nel 1840 gl'Inglesi superarono l'Irak senza troppi stenti con convogli d'artiglieria [35]. La scelta del colle d'Unah per la strada ordinaria delle carovane fra l'India e la valle dell'Osso spiega come la capitale attuale abbia dovuto situarsi nello stretto bacino, che occupa; città di guerra e di commercio, essa doveva sorgere in vicinanza immediata della strada, che seguono gli eserciti e le provvigioni.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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