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      Ma, assottigliati in tutto il loro corso da canali d'irrigazione, questi fiumi ordinariamente portano un piccolo tributo all'Argand-ab, e questo, a 25 chilometri dal confluente, è fermato dalla "diga di Timur", che ne distribuisce tutta l'acqua nella pianura [59]; l'Hilmend stesso versa tutto l'eccesso delle sue acque nei canali rivieraschi. Dalle due parti, ad 1 o 2 chilometri di di-stanza, è fiancheggiato da una zona di campagne, il Germsil o "paese Caldo", attraversato in tutti i sensi da fossi, che portano l'acqua fertilizzante: avanzi di dighe parlano della cura colla quale gli abitanti del paese, un tempo molto più numerosi, regolavano il corso del fiume; il suo stesso nome, riprodotto in greco sotto la forma d'Arymanthos, avrebbe il significato di "fiume Fra Dighe" [60]. Una volta ponti di barche congiungevano le due rive; la cittadella di Bost, distrutta da Nadir sciah, dominava uno di questi passaggi [61]. Presentemente l'Hilmend sviluppa a sud, poi ad ovest e a nord, la sua grande curva finale di 450 chilometri, spostando i suoi meandri e rodendo le rive. Sembra che le erosioni si facciano principalmente sulla sponda destra, sotto l'impulso delle sabbie, che portano i venti del sud e che si depositano sulla riva sinistra, ingrandendo il deserto [62]. Secondo le tradizioni, in altri tempi l'Hilmend si dirigeva a sud-ovest verso la depressione dello Zirreh [63].
      La parte inferiore del Seistan o Sistan, figurata nella maggior parte delle carte come un lago od almeno come una palude, è in quasi tutta la sua estensione una pianura senza acqua.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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