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      Essi e gli Scitrali sono quelli che servono d'intermediarî per l'esportazione dei belli animali del paese kafir, buoi, cani da caccia e pecore. Grazie al prodotto di queste vendite, un gran numero di comunità d'Infedeli vive agiatamente e si fabbrica case a più piani, costruzioni vaste e comode, ornate di legni graziosamente intagliati ed aggruppate in villaggi, cui ricingono alte e solide palizzate.
      Se l'Afganistan possiede i più puri ariani nei "Nero-Vestiti", ha ricevuto però anche fra la sua popolazione numerose tribù appartenenti al ceppo mongolo. Gli Hezareh (Hazarah), ossia "mille", - così chiamati senza dubbio pel loro frazionamento in una moltitudine di Staterelli, - abitano le valli del Koh-i-Baba e del Siah koh, nei bacini superiori dell'Hilmend e dell'Heri-rud: occupando quasi tutto il paese montuoso, che supera Kabul ed Herat, costringono eserciti e carovane a fare una gran deviazione a sud per Kandahar e Farah; mentre da Kabul ad Herat la distanza in linea retta non oltrepassa 600 chilometri, la strada storica seguita in ogni tempo dalla guerra e dal commercio è una metà più lunga. Gli Hezareh sono uno dei gruppi di tribù, ai quali è più difficile assegnare il vero posto fra le nazioni. Incontestabilmente sono d'origine mongola, il che è confermato del resto dal nome di Moghel, che danno loro i Ghilzai: la loro fisonomia kalmucca, gli occhi piccoli ed imbrigliati, gli zigomi sporgenti, la faccia appiattita, i peli radi ed irti della barba attestano la loro figliazione, e del resto le stesse tradizioni loro, del pari che i racconti unanimi degli scrittori orientali, li fanno cornpagni di razza alle popolazioni "tartare". Secondo Abu'l Fazil, lo storiografo d'Akbar, gli Hezareh sarebbero venuti nel secolo decimoterzo, mandati da Mangu-khan a sud dell'Indu-kush; ma come si spiega che questi invasori mongoli, che non trovansi a contatto dei Persiani e sono invece circondati da tutte le parti da Afgani o da Turcomanni, hanno, fuori d'una sola tribù, completamente dimenticato la loro lingua e parlino un dialetto iranico d'una grande purezza, appena misto con alcune parole turche tolte dai vicini del Turkestan?


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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