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      Dal loro campo, solitamente appoggiato ai contrafforti del Khogia-Amran, i generali britannici sorvegliano l'estremità orientale della grande strada militare che attraversa tutto l'Afganistan dal sud-est al nord-ovest. Ma, se dovessero avanzarsi sulla strada degli altipiani afgani, dove si fermerebbero senza parer di temere gli avamposti dei Russi, accampati all'altra estremità della strada? Al di là di Kandahar, essi dovrebbero spingersi fino a Kusck-i-Nakud, il "Diamante del Deserto", per cancellarvi il ricordo della disfatta subita nel 1880; poi, sarebbe necessario occupare la fortezza di Ghirisk, che domina il passaggio dell'Hilmend e le valli dello Zamindawar, e presso la quale si vedono tante fortificazioni diroccate, prova dell'importanza che si è sempre attribuita a quel punto strategico. E sarebbe del pari urgente assicurarsi il possesso di Farah, piazza forte situata nell'angolo sud-occidentale dei monti dell'Afganistan e della grande strada militare, in prossimità delle ricche campagne del Seistan. Gli Inglesi dovrebbero anche occupare la fortezza del Seistan, Lach, cioè il "Dirupo", fabbricata sopra una montagnola cinta di mura merlate, quasi inespugnabile senza i nuovi congegni da guerra. Infine la piazza di Sibzawar o Sebzar, che tiene in rispetto la tribù degli Aimak, non potrebbe essere negletta dal conquistatore. Questa città, che è succeduta all'antica Isfezar, è l'ultima tappa strategica a sud d'Herat, ed i profeti di sventura già vi ravvisano il teatro dei conflitto futuro degli eserciti.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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