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      A qualche distanza di là del colle di Garm-ab, i due versanti della catena maestra fanno parte dei nuovi possedimenti russi: la frontiera discende nella valle del Sambar, poi attraversa lo Tsciambir, suo affluente, e, rasentando la linea di displuvio fra il bacino del Sambar e quello dell'Atrek, va a raggiungere il confluente dei due fiumi. In questa regione, i monti s'abbassano gradatamente verso il Caspio, e l'altipiano d'Iran può essere scalato senza fatica dai viaggiatori, che seguono le numerose valli aperte fra le ramificazioni divergenti delle catene di montagne. I predoni turcomanni conoscono bene queste strade, che già permettevano loro di prendere alle spalle le popolazioni dell'altipiano, senza dover superare la catena orientale, sorgente come un baluardo dalle loro steppe.
      L'Atrek, il principale affluente del Caspio, sulla spiaggia asiatica, è il fiume che ha dato il nome a tutto il bacino, compreso fra il Kopet dagh e l'altipiano d'Iran. Risalendo la valle maestra, la cui lunghezza non misura meno di 500 chilometri, si raggiunge così, presso Kutscian, ad oltre 1,350 metri d'altezza, un altro altipiano che forma lo spartiacque fra il versante del Caspio e quello dell'Heri-rud. Si ha ivi un esempio assai notevole del fatto, che le linee di separazione delle acque non sempre coincidono colle creste delle montagne. In questa regione della Persia si vede da tutte le parti l'orizzonte chiuso da catene elevate, eppure sono rigonfiamenti appena percettibili del suolo quelli, che gettano le acque da un lato verso il Caspio e dall'altro verso il fiume di Herat.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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