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      Il fiume più abbondante di questa parte del Mazanderan, il Tilar o Talar, riceve le sue prime acque non dal versante settentrionale delle montagne, ma dal versante meridionale; nasce sull'altipiano di Khing, a più di 2,850 metri d'altezza, poi, raccogliendo un gran numero d'affluenti s'apre uno sbocco attraverso la catena dell'Elburz; una strada, non già frequentatissima prima della costruzione di una gran via tracciata più ad ovest, si impegna in questa chiusa e discende verso la costa del Caspio; serve alle carovane, che portano legno, carbone e provviste alla capitale. Un'alta montagna, il Nezwar (3,965 metri), domina la forra dalla parte d'oriente, circondata quasi circolarmente dagli affluenti del Talar. Ruine di fortezze, attribuite ad Alessandro il Grande come tanti altri edifizî del paese, difendono gli approcci del valico presso il villaggio di Firuz-kuh. Una catena parallela, molto meno elevata e composta in gran parte di conglomerati e detriti rotolati, separa questa parte dell'Elburz dalle pianure deserte dell'interno: è chiamata montagna di Samnan, dalla città più importante della strada, che ne rasenta la base meridionale. Un contrafforte di questa catena, che si spinge lontano ne deserto, interrompendo la strada, è assai probabilmente quello, le cui soglie, indicate oggi col nome di Sirdara, ebbero un tempo la denominazione di "Porte del Caspio"; ruine numerose attestano l'importanza, che si dava al possesso di questo passo, che fa evitare un lungo giro per le pianure saline del sud od i monti dirupati del nord [208].


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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