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      [Immagine 028.png - N. 28. - CATENE ESTERNE DEL KHUZISTAN].
      Le catene del Kurdistan, che adergono alcune delle loro vette ad un'altezza notevole, quasi quanto quella del Sehend, si connettono al gruppo del Tendurek, e, come questo cono che fronteggia la doppia cima dell'Ararat, sono in parte d'origine vulcanica; un cratere s'è aperto in questa regione delle montagne, e le sue lave sono discese, formando un largo fiume di pietra sopra le sabbie e le ghiaje della valle di Selmas, affluente nord-occidentale del lago d'Urmiah; in certi punti il fiume scorre fra pareti basaltiche a picco dell'altezza di cento metri [231]. Le montagne dello spartiacque sernbra constino la più parte di porfidi trachitici, come il Sehend; esse cominciano sul territorio turco, ma al sud del lago d'Urmiah, la frontiera persiana, del resto puramente convenzionale, si ripiega ad ovest d'una prima cresta, per discendere poi nella pianura a contornare la base delle montagne. Non vi sono increspamenti nel suolo, che nell'insieme abbiano una regolarità più sorprendente di quelli della Persia occidentale. Essi si dirigono uniformemente da nord-ovest a sud-est, piegando a sud un po' più del Caucaso ponto-caspico e del "Caucaso dei Turcomanni". Nella maggior parte, le catene sono composte di rocce calcari e cretacee di formazione terziaria, mentre i monti avanzati, prossimi al Tigri, sono nella maggior parte rocce nummulitiche ed arenarie più recenti; fra tutte queste montagne esistono soltanto nuclei granitici di piccola estensione, fuori di quello che si dirige dal lago d'Urmiah verso Ispahan.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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