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      Altrove non si vedono più che avanzi, indicati dalla tradizione locale, e nel paese sono indicati soltanto col loro nome d'atesh-gaz o atesh-kadè; l'antico appellativo pehlvi è dimenticato. Ma i Guebri hanno conservato il diritto di seppellire i morti secondo i riti, e presso ogni città, in cui si trova una delle loro comunità, una dakhmè o torre del silenzio sorge sopra una rupe isolata. Abborriti come idolatri, i Guebi i sarebbero stati sterminati da gran tempo, se non possedessero una lettera del califfo Alì, che promette loro la sua protezione: il che, del resto, non li dispensa dal pagare l'imposta speciale applicata agl'infedeli; il loro numero diminuiva fino a poco tempo fa pel ratto delle ragazze, che venivano convertite al maomettanismo e che, divenute parte della grande famiglia dell'Islam, non ritornavano più dai loro genitori. Anche oggi i più ricchi mercanti guebri possono montare soltanto sugli asini; sono obbligati a scendere a terra tutte le volte che incontrano un musulmano, e debbono portare sui loro vestiti distintivi di colori particolari, perchè la folla li distingua sempre dai "veri credenti" e possa caricarli d'insulti senza rischio d'ingannarsi [306]. Tuttavia la situazione degli adoratori del fuoco è di molto migliorata dalla metà del secolo in poi, grazie allo spirito di solidarietà dei Parsi dell'India, che mandano ai loro correligionari iranici il denaro per pagare le tasse e per mantenere delle scuole, e che in alcune circostanze hanno fatto intervenire le domande ed i consigli del-l'Inghilterra.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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