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      All'epoca in cui si formulò la loro dottrina, il Bab ed i suoi discepoli non pensavano affatto a conquistare il potere; i loro primi insegnamenti furono del tutto pacifici, ma le persecuzioni dei preti, minacciati nei loro incerti dalla setta nascente, trascinarono i novatori alla rivolta. Nel 1848, in quell'anno di fremiti popolari e di guerre civili, così nell'Estremo Oriente come nell'Europa occidentale, la Persia ebbe egualmente le sue rivoluzioni intestine. Dopo sanguinosi combattimenti, tutti i Babi del Mazanderan furono passati a fil di spada, poi la città insorta di Zengian, sui confini dell'Azerbeigian, fu abbandonata all'incendio e all'eccidio, ed il Bab fu messo a morte. Alcuni settarî sfuggiti alla sorte dei loro compagni avendo tentato di vendicarsi nella persona dello sciah, questi diè ordine di sterminare tutti coloro che professavano ancora la dottrina d'Alì Mohammed. I consiglieri della corona ebbero un'idea atroce, quella di distribuire i prigionieri ai grandi ufficiali dell'impero, perchè il sovrano potesse giudicare della devozione dei suoi sudditi e della loro fedeltà disinteressata, dai supplizi che essi infliggerebbero alle loro vittime. Ognuno si tenne per avvisato e le torture furono squisite. Il tal cortigiano fece tagliuzzare i suoi prigionieri a colpi di temperino, li scorticò lentamente, li disseccò; un altro li fece ferrare alle mani ed ai piedi e li straziò collo staffile. Fanciulli e donne camminavano fra i carnefici, coperti di miccie infiammate, che bruciavano le loro carni.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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