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      Almeno un terzo dei Teherani emigra nella stessa settimana, ed i convogli di cavalli e di bestie da soma, che portano mobili, tappeti, tende, viveri, hanno parecchi chilometri di lunghezza; si contano non meno di 2,000 cavalli soltanto pel trasporto dei bagagli del re [360]. I fornitori, i mendicanti, i soldati, la polizia seguono la corte e gli ambasciatori nei loro villaggi rispettivi, ed un certo sito isolato durante l'inverno si trasforma improvvisamente in un campo di fiera. Il palazzo reale di Niaveran, intorno al quale si aggruppa la popolazione, è tosto circondato da una città di baracche, il suolo si copre di avanzi e l'aria è avvelenata da miasmi impuri; la corte emigra allora una seconda volta, e va ad accamparsi sotto le tende, a più di 2,000 metri d'altezza, sulla riva del Lar, nelle valli fiorite, che s'aprono alla base del Demavend. Ask, sui fianchi del vulcano, si popola di teherani, e le sue sorgenti termali (Ab-i-Germ) ricevono migliaia di visitatori. L'ambasciata russa e l'ambasciata inglese possiedono ognuna un villaggio d'estate, dove la sola autorità riconosciuta è quella dello czar o della regina d'Inghilterra; il palazzo moscovita è a Zergendeh, quello del ministro britannico a Gulhek, l'ambasciata francese risiede a Tegirich, all'ombra di magnifici platani, uno dei quali era già famoso due secoli fa. Gli abitanti di Gulhek, liberi da ogni imposta, godono una grande prosperità, a giudicare dal buono stato delle case, dagli alberi e dai fiori, che adornano i margini delle strade, dall'animazione delle vie, nelle quali si incrociano incessantemente le vetture.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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