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      Tale è il significato del nome
      Teng-i-Allahu-Akbar", che si dà al passo, dal quale si vede svolgersi il magnifico quadro. Sebbene ancora a 1,350 metri d'altezza, Sciraz, il "Ventre del Leone", è già, relativamente alle città dell'altipiano, una città del mezzogiorno; là comincia per gl'Irani il paese delle "terre calde"; le palme, che sorgono qua e là sulla pianura, indicano il passaggio da una zona al-l'altra. Mentre Ispahan è sull'orlo orientale del sistema delle catene esterne, Sciraz si trova nella Coele-Persis o "Persia-Cava", una delle depressioni intermedie, che separano due catene parallele, e le sue acque scolano in un piccolo bacino chiuso, specie di Caspio in miniatura. Sebbene già su di uno dei gradini esterni, che discendono dall'altipiano verso il golfo Persico, Sciraz è perfettamente difesa verso il mare dalle creste regolarmente allineate del Tengsir o "Paese delle Gole"; sarebbe facile ad alcuni reggimenti risoluti proteggerne gli accessi. Ma, pur favorita per tanti rispetti, la città ha grandi svantaggi. I terremoti vi sono frequenti e la storia ne cita parecchi, che furono disastrosi: tale quello del 1855, che atterrò oltre metà delle case, schiacciando diecimila persone sotto i muri. D'estate, l'aria è insalubre e la febbre decima le popolazioni.
      [Immagine 040.png - N. 40. - SCIRAZ E PERSEPOLI].
      Siccome non riempie nemmeno la sua cinta di 6 chilometri, Sciraz rassomiglia attualmente ad un gran villaggio e non ha altri edifizî curiosi fuori delle sue moschee.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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