Pagina (301/1124)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il nome stesso della città significherebbe "Cinta di Darab o Dario", [388] ed una rupe levigata d'una montagna vicina è adorna del bassorilievo, rappresentato in tanti altri luoghi della Persia, Valeriano che s'inginocchia davanti a Sapore; le sculture, d'un aspetto grandioso, sono disgraziatamente assai inferiori, e non si vede traccia alcuna d'iscrizione. Un altro monumento antico dei dintorni di Darab è un tempio sotterraneo, tagliato nella roccia, ma non offre che pareti lisci, senza bassorilievi e statue. A Darab, all'epoca dell'invasione degli Arabi, si rifugiò l'ultimo Sassanide, Yezdigierd, prima di mettere il deserto fra sè e i vincitori. A nord di Darab, la città di Niris, che ha dato il nome al lago più ragguardevole del Farsistan, fu già un centro del babismo; le persecuzioni hanno spopolato il paese [389].
      Nel Farsistan settentrionale, vale a dire sull'altipiano, fuori della regione delle gole, esistono soltanto due città di qualche importanza; Abadeh, situata a metà strada fra Sciraz ed Ispahan, e Kumisceh, circa 100 chilometri più vicina all'antica capitale dell'Impero. Questa città, circondata da alte muraglie, merita proprio il suo nome, che significa "Luogo di colture", giacchè le campagne circostanti, sparse di villaggi e lavorate con cura, sono assai produttive. Abadeh possiede un'industria speciale, quella della scoltura in legno; i suoi abitanti sono di una grandissima abilità nell'intagliare astucci, calamai, cucchiai, scatole, giuochi di scacchi in legno di pero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





Darab Dario Persia Valeriano Sapore Darab Darab Arabi Sassanide Yezdigierd Darab Niris Farsistan Farsistan Abadeh Sciraz Ispahan Kumisceh Impero