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      Certi proprietarî aggravano in un modo intollerabile le condizioni del fitto; allora i mezzadri danno fuoco alle capanne, atterrano gli alberi, che hanno piantato, caricano il loro piccolo avere sulle bestie e vanno lontano a cercare un padrone meno crudele [430]. Secondo Stack, in Persia non ci sarebbe traccia alcuna di comunismo nei villaggi, eppure egli stesso parla di villaggi, nei quali gli abitanti dividono ogni anno la pianura circostante o sahra in tante striscie longitudinali, quanti "aratri" ci sono. Ad ogni aratro, ossia ad ogni capo di famiglia, è attribuita una striscia di terreno [431].
      L'imposta fissa, che pesa sulla proprietà agricola, è la doppia decima, e questo prelevamento d'un quinto s'accresce di tutti i tributi supplementari, che si fanno pagare gli esattori per arricchire sè stessi e soddisfare i grandi personaggi, ai quali debbono i loro impieghi. Se le cavallette devastano i campi, se la siccità brucia i raccolti, il contadino, incapace di pagare il fisco, è completamente rovinato: allora scoppiano quelle carestie, le quali spopolano villaggi intieri e mutano in deserti città fiorenti. Quando la neve d'inverno non copre d'un grosso strato le vette ed i fianchi delle montagne, la fame s'annunzia; i torrenti si fermeranno, esauriti, allo sbocco delle alte valli, e le gallerie sotterranee dei kanat resteranno senz'acqua. Però certe regioni sono tanto favorite dal clima, che si possono coltivare anche senza irrigazione: tali le provincie del nord-ovest e quelle del litorale caspico.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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