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      La Persia è un impero decaduto in estensione territoriale e popolazione, del pari che per l'importanza relativa del suo commercio e l'attività della sua industria; ma il sovrano del paese non ha subìto alcuna diminuzione ufficiale nel suo potere, ed il linguaggio, che tiene ai suoi popoli, non è meno fiero di quello d'Artaserse o di Dario, quando celebrava la loro gloria, con iscrizioni incise sulla roccia, nelle lingue di sudditi innumerevoli. Che cosa sono le "Maestà" d'Europa, i "Re per grazia di Dio", in confronto di questo "Re dei Re, elevato come il pianeta Saturno, Polo dell'Universo, Pozzo di Scienza, Marciapiede del Cielo, Sovrano sublime, al quale il sole serve da stendardo e la cui magnificenza è pari a quella dei Cieli, Monarca i cui eserciti sono numerosi come le stelle?" Fra i padroni dei popoli, chi più legittimo di questa Emanazione dello stesso Dio?" Ognuno ripete in Persia i versi di Sadi: "Qualunque vizio approvato dal principe diventa una virtù". "Cercare un parere contrario al suo, è lavarsi le mani nel proprio sangue!" Ma la onnipotenza dello sciah è molto minacciata. Agli occhi di tutti, lo sciah è solamente un sovrano di fatto, non un monarca legittimo, perchè non è Alida, e, secondo la dottrina incontestata, i discendenti d'Alì, che nello stesso tempo, per parte di donna, sono quelli di Yezdigierd, hanno essi soli diritto al trono dell'Iran [456]. I titoli grandiosi, che possiede il khan della povera tribù turca dei Kagiar, diventato sciah di Persia, non impediscono che il suo potere sia molto limitato.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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