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      I visir principali sono quelli degli affari esteri, dell'interno, delle finanze, della giustizia, della guerra, delle poste, dell'istruzione, delle arti e mestieri, della stampa: uno dei visir meno influenti è quello delle scienze. Un buon scrittore racconta che uno di questi ministri fu debitore della sua nomina ad un'idea felice, all'invio d'un dispaccio, che annunziava la maturazione dei melloni.
      Il regime amministrativo è quello delle antiche satrapie. Le provincie obbediscono agli hakim o governatori, "colonne e sostegni dello Stato", che, scelti per lo più nella famiglia reale e residenti a Teheran, sono sostituiti nelle provincie da visir secondari. Il loro potere, emanazione dell'autorità reale, è senza appello, comprende il diritto di vita, di tortura e di morte. "Il re sorride solo per mostrare i suoi denti di leone", dice il proverbio persiano, riferito da Chardin; non mancano esempi recenti di persone, che il padrone, coprendosi col mantello rosso, il "mantello della collera", ha fatto murar vivi nelle costruzioni d'un palazzo, scorticare a colpi di frusta o bruciare a fuoco lento. La prigione, costosa al tesoro, è una delle pene meno applicate; è raro che la prigionia d'un con-dannato duri alcuni mesi; il primo giorno dell'anno s'aprono tutte le carceri [458]. I capi di distretto sono sovrani nella loro circoscrizione, del pari che i kelanter o comandanti di polizia preposti al governo delle città. Come negli altri paesi musulmani, la giurisprudenza si confonde colla religione; gli sceikh-el-islam siedono come giudici nei capoluoghi di provincia e nominano i tribunali secondarî, i magistrati incaricati di troncare le vertenze e di giudicare i delitti, applicando, come loro pare, sia le decisioni del Corano, sia le norme fornite dall'uso.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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