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      Comunque, la massa liquida contenuta nel bacino di Van ha concentrato il sale che le portano i suoi tributari, e senza contenerne una proporzione forte come quella del lago d'Urmiah, ne racchiude abbastanza perchè nè uomini, nè animali possano berla: le mandre vanno ad abbeverarsi alle foci dei fiumi, ed i pescatori rinnovano le loro provviste d'acqua potabile attingendola ad una fontana, che scaturisce dal fondo e gorgoglia alla superficie. Meno salate di quelle del lago dell'Azerbeigian, le acque del mare armeno ospitano specie più sviluppate: alle foci dei fiumi si pesca in quantità considerevoli un pesce, che Jaubert credeva, a torto, identico all'acciuga del mar Nero, così abbondante nella rada di Trebisonda; è un ciprino (cyprinus Tarichi), come ha riconosciuto il naturalista Deyrolle. Tuttavia questo pesce non vivrebbe nelle parti salate del bacino;[481] si mostra nello strato superiore da marzo al principio di maggio, nel qual tempo le acque dolci, provenienti dalla fusione delle nevi, s'espandono sopra le acque più pesanti del lago; in tutto il resto dell'anno non se ne vede più alcuno; tutti quelli che non sono stati divorati dagl'innumerevoli cormorani, si sono rifugiati nei ruscelli tributari. Una volta si credeva che si ritirassero nelle profondità del lago [482]. Nel bacino del Nazik, la cui acqua è più dolce, si sarebbe osservata la stessa scomparsa annua dei pesci [483]. I residui salini, che si formano sulla spiaggia di Van, del pari che intorno il bacino d'Ertscek, consistono per metà di carbonato e solfato di sodio, che si utilizzano nella fabbrica del sapone e si esportano fino in Siria [484].


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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