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      [Tabella 29.png - CAROVANA SULLA RIVA DELL'EUFRATE. Disegno di Slom, da una fotografia del capitano Barry (missione del signor Chantre)].
      Nel bacino di Malatia il fiume è ancora all'altezza di 847 metri, ed il baluardo del Tauro lo separa dalla pianura inferiore. Ripiegandosi dapprima ad est per rasentare la base settentrionale delle montagne, la corrente s'ingolfa tosto a sud-est fra dirupi rocciosi, che s'innalzano fino a più di 500 metri: là cominciano: le rapide o "caeratte" dell'Eufrate, alle quali i Turchi danno il nome di "Quaranta Forre". Le rapide, in numero di circa trecento, si succedono sopra uno spazio di 150 chilometri, così vicine in certi punti, che dopo avere passato una rapida, si sentono già le acque brontolare sulla successiva. Talvolta, durante l'inverno, i ghiacci si fermano sopra gli scogli e s'accumulano in ammassi che permettono agli abitanti di attraversare il fiume. Secondo l'altezza delle acque, le rapide sono più o meno pericolose; ora l'acqua sfugge, formando un piano inclinato di onde successive, ora precipita in cascate; i vortici si spostano, e mentre in una stagione le acque turbinano lente, in altre epoche si slanciano con un movimento furioso e scavano un imbuto circondato di schiuma. A destra ed a sinistra, i ruscelli discendono dalle montagne, gli uni scorrendo in burroni, dai quali lo sguardo risale fino alle terrazze superiori coi loro prati ombreggiati di noci, gli altri precipitandosi in cascatelle rumorose od anche sprofondandosi dall'alto d'un cornicione, da cui si slanciano del pari, misti alla colonna d'acqua, blocchi e pietrame.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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