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      Il fiume non è ancora entrato nella pianura; rupi a picco e colline calcari o cretacee d'un centinaio di metri od anche più alte, interrotte nel confluente dei fiumi, dominano la valle, principalmente sulla riva destra, ma, dall'alto dei dirupi, si scorgono a sud, al di là delle colline, le pianure regolari della Mesopotamia ed i lunghi serpeggiamenti con le sue isolette e i suoi banchi di sabbia. In questa parte del suo corso, l'Eufrate si dirige verso il Mediterraneo e verso la sua curva estrema, fra Rum-kalah e Biregiik, non ne è più che a 155 chilometri di distanza. In questo meandro, così importante dal punto di vista storico, vengono a sboccare le vie naturali fra il mare ed il fiume. Il nome stesso di Rum-kalah o "Castello dei Romani", indica l'importanza che Romani o Bizantini annettevano a questa parte del fiume, lo zeugma degli antichi o la "congiunzione", il "luogo di passaggio" per eccellenza [585]. A monte furono gettati alcuni ponti in diverse epoche dell'Eufrate, e Lynch vide, nel 1836, qualche avanzo, in cui gli parve di riconoscere i resti d'una di queste costruzioni; più in basso, a Bir o Biregiik, principale luogo di transito delle carovane, si son veduti sin cinquantamila cammelli aspettare i battelli di passaggio [586]. Fino a Balis, 150 chilometri a valle, l'Eufrate mantiene il suo corso press'a poco parallelo al Mediterraneo; ivi si ripiega a sud-est per attraversare obliquamente il territorio fino al golfo Persico.
      [Immagine 060.png - N. 60. -- MEANDRO DELL'EUFRATE MEDIO].


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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