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      La città fondata da Al-Mansur sorgeva sulla riva destra; ma, troppo ristretta nella sua cinta, essa si continuò dall'altra parte con sobborghi e giardini, che sono diventati la vera città: l'antico quartiere, caduto al grado di sobborgo, ha perduto il suo nome; è il borgo di Karsciaka, che abitano specialmente Arabi della tribù degli Agheil. Due ponti di barche, lunghi circa 250 metri, uniscono le due rive, nel punto meno largo. Riversandosi nelle campagne circostanti, Bagdad formava un'agglomerazione di quaranta città e borgate, che erano collegate da viali di case lungo le strade;[658] oggi essa non riempie più lo spazio rettangolare contenuto fra i suoi baluardi; una metà del terreno è coperta di rovine, in mezzo alle quali camminano le carovane come in un angolo del deserto. Nella cinta stessa della città si vedono mucchi di rovine alternati a gruppi di palme; parecchi quartieri sono composti di miserabili capanne, non meno cadenti di quelle dei villaggi dell'interno; tuttavia la città, presa nell'insieme, è una delle più prospere dell'impero turco. Come luogo di scalo e di deposito, essa riceve le derrate e gli oggetti preziosi di tutta l'Asia Anteriore, e gli otto battelli a vapore turchi ed inglesi, che (nel 1883) fanno il servizio del fiume fra Bagdad e Bassora, non bastano al trasporto delle merci, lane, grani, noci di galla. Colla propria industria, Bagdad contribuisce al commercio d'esportazione; i suoi datteri, i legumi ed i frutti dei suoi giardini sono vantati in tutto l'Oriente; si comprano ad alto prezzo i suoi cavalli e sopratutto i suoi asini bianchi, macchiettati di colore coll'henné. Bagdad ha diverse istituzioni, che invano si cercherebbero nelle altre città dell'Oriente; oltre i medresse musulmani e le scuole aperte dai missionari europei, cattolici e protestanti, essa possiede una scuola professionale, dove s'insegnano diversi mestieri pel lavoro del legno, dei metalli, delle stoffe, della carta, dei prodotti chimici; dopo essere stato chiuso per qualche tempo, questo collegio è stato riaperto con buona riuscita.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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