Biregiik è popolata specialmente di Turchi; ma ha pure un colonia d'Armeni, che si occupano principalmente del commercio di transito, e presso la cittadella numerose famiglie kurde si riparano fra le rovine e nelle grotte delle rupi calcari. Intorno a Biregiik si distendono campi d'orzo, dove le numerose carovane di passaggio si riforniscono d'alimenti pei loro carrelli. Ad ovest, sulle rive d'un meandro dell'Eufrate, sorge la montagnola di Balkis, dove si sono trovati mosaici e pitture romane di pregio; ma quasi tutti gli oggetti di valore sono stati spezzati e la montagnola serve di casa agli abitanti di Biregiik [669]. La pianura nuda, che si stende a nord di Biregiik, verso le prealpi del Tauro, è notevole pei suoi innumerevoli detriti basaltici disseminati sulle rocce d'arenaria [670].
      [Immagine 070.png - N. 70. - AINTAB E BIBEGHK].
      La grande strada da Biregiik ad Alessandretta, che una ferrovia sostituirà presto o tardi, attraversa la piccola città di Nizib e le sue piantagioni d'olivi, dove fu data nel 1839 la battaglia che aprì alle truppe egiziane d'Ibrahim-pascià la strada del nord e provocò l'intervento dell'Europa: là dove, nei dintorni, sulla via strategica dell'Asia Minore e della Siria all'Eufrate, s'erano già incontrati tanti altri eserciti, greci, bizantini e persiani. La città principale di questa regione, che appartiene ancora al bacino dell'Eufrate, è Aintab, e s'innalza ad anfiteatro sulle chine settentrionali, che dominano la valle del Sagiur; una montagnola artificiale, rivestita di lastre, come la maggior parte delle montagnole della Siria e dell'alta Mesopotamia, sorge fra la città ed il fiume portando le rovine d'una fortezza abbandonata, intorno alla quale aleggiano sciami d'uccelli.