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      Alle tribù turche immigrate nella Penisola, nel secolo decimoprimo e decimosecondo, il signore di Tchihatcheff attribuisce l'introduzione delle capre d'Angora; egli non è alieno dal porre il luogo d'origine degli emigranti e delle loro mandre in una valle dell'Altai, quella della Bukhtarma, affluente dell'Irtish; questa regione è celebre in tutta la Siberia per la bellezza de' suoi gatti, più notevoli ancora di quelli d'Angora, e distinti, come le capre del paese, per le onde sericee del loro pelo, il che sembra indicare condizioni analoghe nel clima. Comunque, la capra d'Angora occupa attualmente un territorio poco esteso, circa 40,000 chilometri quadrati, ed in questo dominio prospera soltanto sugli altipiani e nelle valli, la cui altezza non è inferiore a 600 metri e non supera 1,600. L'insieme delle mandre comprende da quattro a cinquemila capre. L'acclimatazione di questi animali preziosi è difficilissima, il minimo spostamento deteriorando la qualità della lana; tuttavia la zona d'abitazione dell'animale s'è recentemente allargata. Della razza ovina la varietà più comune è quella dei karamanli o pecore dalla coda grossa, che domina del pari in Siria, nella regione delle steppe asiatiche e fin nella Russia meridionale. Su tutti gli altipiani uniti e nelle pianure non si vedono che mandre di pecore; la capra ha per dominio esclusivo i dirupi delle montagne. Dappertutto il suolo delle steppe è perforato di gallerie dai gerbi.
      In tutti i tempi i buoi sono stati rari in Asia Minore, ed in certe regioni sarebbe anzi difficile nutrirli, perchè i pascoli offrono un'erba troppo corta alle grosse labbra dell'animale.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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