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      Una fortezza diroccata corona la rupe di Turkhal. A sud-ovest della valle, in una pianura irrigata da un tributario dell'Iris, la città notevole di Zilleh, l'antica Zella, quasi esclusivamente popolata di Turchi, raggruppa egualmente le sue case a piè di un'alta rupe staccata dalle colline circostanti e sormontata da una fortezza. Sulla cima sorgeva un tempio della dea Anahit, edifizio venerato che gli antichi re di Persia, dice Strabone, consideravano come il santuario per eccellenza delle loro divinità. È probabilmente la forza dell'abitudine che ha fatto di Zilleh uno dei luoghi di fiera più frequentati dell'Asia Minore; alla folla dei pellegrini attirati una volta dalla santità del tempio è succeduta l'affluenza dei mercanti. A nord di Zilleh, sulla strada d'Amasia, si vede il campo della battaglia che Cesare diede a Farnace re del Ponto, e che egli descrive colla celebre brevità: "Venni, vidi, vinsi" [804].
      [Tavola 43.png - AMASIA. -- VEDUTA PRESA DAL SUD-EST. Disegno di Taylor, da una fotografia del signor Delbet].
      Amasia, dove nacque Strabone e fu redatta la sua grande opera, occupa uno stretto bacino che attraversa l'Iris, unito quasi immediatamente a valle al Tersekan-su. Ad est, ad ovest, sorgono alte rupi grigie, che privano la città dei raggi del sole per parecchie ore del giorno. Le colline dell'est, meno dirupate, offrono qualche terrazza piantata di viti e sparsa di casine. Le rupi dell'ovest, fiancheggiate alla base da un largo zoccolo, sul quale sorgeva il palazzo dei re del Ponto, indicato ancora da scarsi avanzi, presentano una parete quasi verticale, terminata da una cresta acuta, che porta la cittadella descritta da Strabone; per giungervi bisogna girare la rupe e guadagnare ad ovest un'ardua breccia, donde un erto sentiero sale verso la cinta.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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