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      La fortezza attuale è quasi interamente di costruzione bizantina e turca, ma si vedono ancora due torri elleniche d'un bel lavoro, ed alcune gallerie tagliate nella roccia, che discendono ad una sorgente nascosta, poi vanno a sboccare all'aria libera con un atrio simile a quello di Turkhal [805]. Sulle pareti della rupe, che dominano l'antico palazzo, si mostrano cinque tombe regali, che staccano nettamente sul fondo grigio della pietra, grazie all'ombra delle grotte tagliate intorno ad esse.
      [Immagine 090.png - N. 90. -- AMASIA].
      L'antica metropoli del Ponto non possiede altri avanzi antichi, fuori dei frammenti di marmi scolpiti che hanno servito ad edificare le pile d'uno de' suoi ponti; ma ha una ricca moschea, belle fontane, case pittoresche, mulini che sollevano l'acqua d'irrigazione per mezzo di grandi ruote, lentamente giranti, gruppi di gelsi che si frammischiano alle case, e strade quasi pulite. Gli avoltoi bianchi, che nidificano nei crepacci delle rupi, nettano la città meglio che non farebbero squadre d'operai turchi. Amasia, che conta fra i suoi abitanti un gran numero di Armeni e di Greci, formanti circa un quarto della popolazione, è abbastanza industriosa; parecchie officine si succedono lungo il fiume ed i canali, mulini, filande per la seta, manifatture di drappi grossolani. Nondimeno essa è pure un baluardo del fanatismo turco. "Oxford dell'Anatolia", Amasia ospita circa duemila studenti, distribuiti in diciotto médressé o collegi, fondazioni pie che possiedono campi, case, botteghe, i cui prodotti mantengono professori e scolari.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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