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      Lunga parecchi chilometri, essa si distende alla base e sui fianchi di colline d'un conglomerato rossastro, coronate da alcune ville; le case dipinte, gialle, verdi o azzurre, coperte di tegole il cui color rosso è sparito sotto il musco, sorgono ad anfiteatro sui dirupi; cupole, minareti, gruppi di cipressi dominano il dedalo delle costruzioni basse; una valle profonda s'apre in mezzo alla città fra due promontorî, e sulle rive del ruscello d'Aidin-tsciai si curvano i platani, riparando alcuni caffè sotto la loro vasta chioma; abbondanti sorgenti minerali sgorgano nei dintorni. Aidin, chiamata così dall'emiro indipendente che s'impadronì della valle del Meandro dopo il passaggio dei Mongoli, è popolata sopratutto d'Ottomani; ma i Greci aumentano di numero, come di ricchezza ed influenza, grazie alla loro iniziativa, ai loro viaggi e specialmente alle loro scuole, perchè, se essi non formano che un quinto della popolazione, hanno la metà degli scolari. Gli Armeni, il cui quartiere, situato sul pendio della collina, è vicino a quello dei Greci, rivaleggiano con essi per le operazioni commerciali, e assai meno temuti dai Turchi degli intraprendenti Elleni, forniscono all'amministrazione turca quasi tutti gl'impiegati. Gli Ebrei spagnuoli, che vivono nel sobborgo inferiore, presso la stazione, sono tutti commissionarî, cambia-valute, prestatori su pegni o contabili [869]. Nel punto stesso dove finisce Aidin, ossia sul rialzo della collina dominante ad ovest la gola dell'Aidin-tsciai, cominciava una volta la città di Tralles.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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