[Immagine 131.png - N. 131. -- LAGO DI HULEH].
      Riuniti ad 8 o 10 chilometri a sud di Tel-el-Kadi, i tre Giordani serpeggiano a sud in una larga vallata e tosto spariscono in una foresta di papiri, dove l'esploratore Mac Gregor s'è aperto un passaggio in barca [991]. I canneti occupano una zona di parecchi chilometri di larghezza e continuano a sud con un lago senza profondità, le "Acque di Merom", chiamate oggi Bahr-el-Huleh o il "Mare di Huleh"; secondo i rilievi degli esploratori inglesi, la superficie di questo bacino è soltanto di 2 metri inferiore al livello del Mediterraneo. All'uscita, il Giordano scorre dapprima con lentezza, poi scivola rapidamente sul piano inclinato della valle, fra pareti basaltiche. A 40 chilometri a sud, là dove s'espande nel bacino del lago di Tiberiade, è già a 208 metri sotto il Mediterraneo, e la cavità riempita dal lago, si approfonda altri 250 metri: tale è la profondità, che ha trovato il signor Lortet, esplorando il letto del lago nei paraggi vicini all'Uadi-es-Semak o Ferka, verso il nord-ovest del bacino; lo spessore medio dello strato liquido è di circa 40 metri. Il lago di Tiberiade, l'antico mare di Genezareth o di Galilea, si stende sopra uno spazio calcolato di 1,750 chilometri quadrati; ma si vede facilmente, esplorando le spiagge, che il livello del lago era un tempo più alto e che le acque occupavano un bacino molto più vasto; tutto intorno alle colline, monotone e nude, si succedono terrazze coperte di ciottoli recati dalle acque, antiche spiagge formate dal ritirarsi del lago: la più alta corrisponde precisamente al livello del Mediterraneo.