Pagina (870/1124)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le cascatelle fumanti delle sorgenti brillano fra i leandri e si riuniscono in un ruscelletto ombreggiato da palme. Le concrezioni deposte dall'acqua s'appoggiano alla rupe erta in forma di terrazze: una di esse ha uno spessore di non meno di 50 metri, e vi sono pietrificati dei fusti di palma. Una flora speciale cresce nelle vicinanze delle fontane, la cui temperatura varia da 65 a 70 gradi centesimali. Un tempo una diga di basalto sbarrava la valle; il ruscello termale ha dovuto girarla con una chiusa d'erosione.
      [Tavola 69.png - DAMASCO. -- VEDUTA PRESA DAL QUARTIERE CRISTIANO. Disegno di Taylor, da una fotografia del signor Bonfils].
      La capitale dei Moabiti, Rabbath-Moab, chiamata attualmente Rabba, è molto meno ricca in antichità di quello che il Rabbath degli Ammoniti, ma parecchie altre città di Moab hanno dato tesori agli archeologi. La scoperta più notevole fatta in questa regione è la famosa stela di Mesa, re di Moab, che si trovava in mezzo alle vaste rovine di Dhiban, borgo situato a nord del torrente d'Arnon: oggi si può vederla nel museo del Louvre, grazie al signor Clermont-Ganneau, che riuscì a salvarla dalla distruzione. Questo prezioso monumento, che disgraziatamente non è più intatto, portava un'iscrizione di trentaquattro linee, redatta in un dialetto poco diverso dall'ebraico ed incisa in caratteri somiglianti al tipo fenicio. Il linguaggio che Mesa parlava ventotto secoli fa, attesta una simiglianza perfetta d'idee e di costumi fra i Moabiti ed i loro vicini figli d'Israele.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





Tavola Taylor Bonfils Moabiti Rabbath-Moab Rabba Rabbath Ammoniti Moab Mesa Moab Dhiban Arnon Louvre Clermont-Ganneau Mesa Moabiti Israele