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      Per scusarsi a’ propri occhi, deve pensare che le guerre di conquista e le annessioni violente sono i preliminari dell’unione consenziente e pacifica dei popoli.
      La maggior parte del littorale africano è già annessa come terra di conquista a Stati europei, ed ogni nuova esplorazione nell’interno permette ai soldati, agl’impiegati, agli esattori d’imposte, di penetrare più innanzi. Il commercio cresce d’anno in anno; un paese solo, l’Egitto, ha oggi un ammontare di scambi annui, che supera quello di tutto il continente nell’epoca della precedente generazione(67). Dalle spiagge del mare si costruiscono strade verso gli altipiani dell’interno, per facilitare le spedizioni future, e vi sono anche linee ferroviarie, che, allacciandosi ad alcuni porti del littorale, s’ingolfano nei burroni, s’arrampicano sui dirupi, e s’appuntano verso il centro del continente, dove un giorno s’incroceranno. A questi primi tronchi, che muovono dalle coste egiziane, da Tunisi e dall’Algeria, dal Senegal, dal Capo e da Natal, se ne aggiungeranno presto degli altri, paragonabili alle trincee che gli assedianti scavano intorno una piazza forte. L’Africa è come una gran cittadella assediata, e i duecento milioni d’uomini, che ne formano la guarnigione, spartiti in gruppi inumerevoli senza unità, sconosciuti gli uni agli altri, sono già condannati ad aprire le porte, ossia a ricevere gli Europei quali conquistatori o protettori. Ai padroni del mare e del littorale spetta inevitabilmente il possesso dell’interno.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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