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      L’altezza degl’interramenti, dipendente dall’azione del fiotto marino che solleva la sabbia sul prolungamento della costa, non varia che scarsamente, secondo l’abbondanza delle acque. Al tempo della gran piena, quando le bocche del fiume versano nel mare una massa liquida di 13,400 metri per ogni secondo, la risacca è appena più scavata di uno o due centimetri che durante la stagione delle acque magre, quando la massa che il fiume porta scende a 330 metri cubi; ma se la profondità cambia poco, il posto della risacca, che indica il punto d’equilibrio tra i due flutti che s’incontrano urtandosi, si modifica di parecchi chilometri. Nel tempo della piena la corrente del Nilo si fa sentire fino a 5 chilometri entro mare, e basta talvolta per rompere sensibilmente la forza delle onde. Le navi possono venire a rifugiarvisi come in una rada(150).
      La fronte del Delta s’avanza grado a grado nel mare, molto meno di quel che si dovrebbe in ragione dell’abbondanza delle acque niliache e della enorme quantità di materie alluvionali che contengono. Secondo il paragone di tutte le indicazioni di livello trovato nei documenti antichi e dell’età di mezzo, Elia de Beaumont aveva creduto di determinare a 4 metri l’anno il progredire del littorale egiziano; ma è probabile che questa cifra, relativamente piccola, ben inferiore al grado di avanzamento di minori delta, quali sono quelli del Rodano e del Po, sia ancora troppo alta. Una antica carta marina della bocca di Rosetta, disegnata nel 1687 dall’ingegnere Bazaud, fornisce un primo elemento di paragoni positivi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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