Pagina (253/1017)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sarebbe un fenomeno in contraddizione col disseccamento dell’antica vallata ad oriente di Assuan, abbandonata ai nostri dì dal corso del fiume.
      L’annua piena del Nilo, che fa rinascere la natura e che era celebrata dagli Egiziani come la risurrezione di un dio, è un fenomeno regolarissimo nella sua apparizione e che non offre che poca diversità nelle sue alternative; anticamente si assomigliava il ritorno delle acque di piena a quello degli astri. Come i popoli littoranei non avrebbero adorato quel fiume, «creatore del grano, produttore dell’orzo» senza il quale «gli dei cadrebbero bocconi e gli uomini perirebbero?… Salve, o Nilo, tu che vieni a dare la vita all’Egitto!» Così lo celebravano un tempo i sacerdoti(155). Secondo il suo andamento tutto si regolava e tutto si regola ancora, lavori delle campagne e della città, feste religiose e civili; ma ai dì nostri torna più facile prepararsi alla venuta dell’acqua annunziata da Khartum trenta o quaranta giorni prima. Quasi sempre il 10 giugno il fiume comincia a crescere, facendo scorrere le acque verdi ed insalubri che provengono dalle grandi paludi dell’alto Nilo; ma i progressi dell’innalzamento sono dapprima quasi impercettibili; verso la metà di luglio la piena è rapida, gonfiata d’improvviso dalle acque rosse apportate dai torrenti dell’Etiopia; spesso un piccolo salto, formato da un abbassamento e da un rialzo, si produce nella curva dell’inondazione: questo fenomeno deriva dalla non avvenuta coincidenza delle piene fra il Nilo Azzurro e l’Atbara.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





Assuan Nilo Egiziani Salve Nilo Egitto Khartum Nilo Etiopia Nilo Azzurro Atbara