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      Una parte del gruppo delle tribù, note sotto il nome di Nyamezi (U-Nyamezi) si è stabilita nella regione di suolo ineguale che si estende a mezzodì del golfo di Speke, il più vasto del N’yanza. Nessuno Stato considerevole si è costituito in questa contrada, irrigata dal Simeyu o da altri tributarii del golfo; la popolazione, indicata generalmente sotto il nome di Sukuma, si divide in un gran numero di piccole agglomerazioni, di origine bantù, ma molto modificate per gl’incrociamenti cogli schiavi di ogni provenienza, e che si spostano frequentemente per sfuggire agli assalti dei briganti o ruga-ruga. La maggior parte delle tribù de l’U-Sukuma, benchè unite in una specie di confederazione, si distinguono le une dalle altre pei segni del tatuaggio e pel modo come affilano i denti; il loro ornamento principale consiste nel filo di ferro che si avvolgono intorno alle braccia, alle gambe, al collo, e che rende difficilissimi i pronti movimenti; uomini e donne si legano pure campanelline alle gambe per accompagnare i loro discorsi con uno squillo argentino(173). I capi di tribù non dispongono per principio che di un potere limitatissimo; i vecchi, depositarii della consuetudine, debbono essere consultati in ogni occasione grave; nondimeno le imposte che vengono prelevate dai regoli e che fanno di essi grandi proprietarii del paese, loro permettono spesso di agire come despoti irresponsabili. Quando i campagnuoli fanno la loro birra o pombé, il re s’ubbriaca e beve a suo piacimento; quando i cacciatori hanno ucciso un elefante, il re ne riceve per sua porzione i pezzi migliori e s’impadronisce delle zanne; tutte le pelli di leone, di leopardo o di zebra gli sono destinate; il mercante di schiavi che passa dee mostrare le sue merci al re, e costui preleva un diritto di passaggio che stabilisce a capriccio; in fine, quando uno sventurato è stato arso o trafitto di giavellotti per causa di stregoneria, la sua eredità intera si devolve al capo della tribù(174). Benchè le donne sieno in generale assai poco rispettate nel paese, vi ha un villaggio popoloso, quello di Wama, che è governato da una regina(175). I maghi godono di gran potere; e quelli fra essi le cui profezie si sono verificate o di cui si dice che hanno fatto miracoli, dispongono di quella possanza illimitata che si accorda all’infallibilità. Il loro strumento di divinazione è un corno di vacca o di antilope, che riempiono di una polvere magica, e che, confitto nel suolo dinanzi ad un villaggio, basta per allontanarne il nemico; nondimeno bisogna spesso ricorrere ad incantesimi di maggiore energia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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