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      I Bari, che succedono ai Madi sulle due rive del fiume, sono uno dei gruppi di tribù negre le più notevoli per bellezza di corpo e per severità di portamento. Il viaggiatore può studiare a suo agio le loro ammirabili proporzioni, poichè sono affatto ignudi. Credono che la dignità virile non permetta di coprirsi; Peney anzi racconta ch’essi hanno paura del vestito; per essere bene accolto, questo viaggiatore era obbligato a spogliarsi de’ suoi abiti(214). L’uso permette alle donne di vestirsi; ma le più hanno solo un rahad o mantello di catenelle di ferro o di strisce di cuojo e una pelle di bestia sospesa alle reni; hanno sempre la testa rasa, mentre gli uomini si lasciano un ciuffetto sul cucuzzolo, cui fanno corona delle penne di struzzo pei grandi capi. I Bari non sono coperti di ornamenti e di amuleti come gli Sciuli, ma ve n’ha alcuni che si dipingono pure il corpo, specialmente per le danze guerresche, e si tatuano con arabeschi o disegni geometrici di più colori; queste operazioni, che si fanno al tempo della pubertà, sono pericolosissime, e spesso cagionano la morte del paziente. I Bari, non è molto tempo decimati dal vaiuolo, sono ricorsi alla pratica dell’inoculazione, inventata da essi, dice il Felkin, e questo metodo profilattico sembra appieno riuscito. I guerrieri bari hanno fama di essere i più valorosi fra i littoranei del Nilo, e fra essi trovansi di frequente uomini che hanno al polso un braccialetto d’avorio; sono i cacciatori che riuscirono ad uccidere un elefante in combattimento singolare.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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