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      Nelle regioni dell’Etiopia ove la quantità annuale di pioggia è stata sommariamente misurata, essa varia da 7 a 8 decimetri l’anno; ma dev’essere molto superiore in alcune alte valli, dove le nubi procellose sono compresse dai venti; la proporzione delle grandini è molto considerevole. Si sa che i rovesci d’acqua sono fra i più terribili nelle valli dominate da scoscendimenti ripidi e sprovveduti di vegetazione; sul versante orientale delle montagne littoranee dell’Etiopia, ove l’alveo dei torrenti è così fortemente inclinato, questi subitanei diluvii sono più che altrove pericolosi: appena si è inteso il lontano rumore del torrente, bisogna affrettarsi a raggiungere le pendici della montagna, e si vede passare al disotto l’enorme massa d’acqua, tutta fango e ciottoli. Nella stagione piovosa le comunicazioni sono totalmente interrotte tra gli altipiani separati dai profondi kualla. Nelle pianure del Samhar, in mezzo alle sabbie, alle argille saline e alle lave, le carovane sono talvolta arrestate dall’insopportabile calore che riflettono il suolo o le rupi, ovvero dai turbini sabbiosi del kharif, rosse colonne mobili che s’aggirano sul deserto.
      La flora dell’Etiopia è svariatissima, grazie alla varietà dei climi. Le due zone principali di vegetazione sono naturalmente quella degli altipiani e quella delle basse valli; ma un gran numero di specie prosperano nelle due regioni ad un tempo: ogni pianta ha il suo campo particolare, differendo per l’estensione e per l’altezza verticale lungo i pendii.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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