Pagina (439/1017)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le chiese di Lalibala sono le più notevoli dell’Etiopia, poichè ciascuna è tagliata in un masso di basalto, con altari, sculture e colonnati; sventuratamente il tempo ha roso la pietra in molti siti, e del peristilio monolito di una delle più belle chiese non rimangono più che quattro pilastri. Evidentemente le costruzioni di Lalibala appartengono a diverse epoche; ma sembra certo che questi monumenti debbano essere attribuiti in gran parte al re di cui la città serba il nome, il san Luigi dell’Etiopia, che regnava al cominciare del tredicesimo secolo(355); gli operai, che scavarono nella roccia le curiose chiese sotterranee, erano, dice la leggenda, cristiani fuggiti dall’Egitto(356). Ad oriente di Lalibala vari valichi aprono il passaggio, attraverso la catena littoranea dell’Etiopia, al paese d’Angot e di Zebul, contenendo nei loro alvei gli ameni laghi di Ardibbo, Haib, Asciangì. In questa regione, dove le foreste si alternano coi pascoli, trovansi alcuni grandi villaggi, onde i sovrani dell’Etiopia han fatto spesso la loro residenza. Un convento, che fu un tempo il più ricco dell’Abissinia, s’innalza nell’isola ombrosa del Tuono, bagnata dalle acque del lago Haik; sulla riva della terraferma sorge il villaggio di Debra-Mariam, abitato specialmente dalle mogli dei preti, le quali non hanno il diritto di andare a trovare i mariti nel monastero(357). Nel tempo in cui Lefebvre visitò la contrada un solo ippopotamo viveva nelle acque del lago; gli abitanti lo rispettavano, e pregavano i viaggiatori di non ucciderlo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





Lalibala Etiopia Lalibala Luigi Etiopia Egitto Lalibala Etiopia Angot Zebul Ardibbo Haib Asciangì Etiopia Abissinia Tuono Haik Debra-Mariam Lefebvre