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      La sommità della rupe, rivestita di terra vegetale e provveduta di 150 cisterne inesauribili, è coltivata con cura, ma fornisce una raccolta insufficiente; i monaci debbono far capitale sulla generosità dei fedeli che vivono più abbasso(369). Un tempo si relegavano su quest’amba i cadetti della casa regnante. Senafè, più a settentrione, si rannicchia a piè di rupi scoscese. Il campo di Senafè, prima stazione di montagna sulla via che seguì l’esercito inglese per andare a liberare i prigionieri di Teodoro, ebbe durante la campagna del 1868 un’importanza strategica principalissima; molto probabilmente il villaggio diverrà città fiorente quando la via rotabile degl’Inglesi, che saliva dalla baia d’Adulis a Senafè per le strette di Kumaili, sarà stata riparata. Ad occidente Halai o la «Salita», che fu non ha guari interamente cattolica, e Digsa (Digsan), primi borghi dell’altipiano che s’incontrano salendo per l’uno o per l’altro ramo dei burroni dell’Hadas, hanno pure un nome nella storia dei viaggi.
      Due strade adducono dalla capitale del Tigrè alle rive del Mar Rosso. La più breve si dirige a greco verso Senafè; l’altra si dirige a settentrione per varcare il Mareb all’altezza di circa 1200 metri e risalire la valle di questo fiume per le alture del versante occidentale. A settentrione del sito dove si valica il fiume, i dirupi dell’altipiano si squarciano in colonne basaltiche, in promontori e in guglie di forma bizzarra, e sui massi sono sparsi villaggi che appartengono al distretto di Gundet, divenuto celebre nella storia dell’Africa.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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