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      Quanto agli «Arabi» musulmani che errano nelle pianure suddivisi in numerose popolazioni, essi sono evidentemente di origine mista come quelli del Cordofan, dei quali hanno i costumi e la lingua. Nel Fôr meridionale le tribù appartengono alla grande famiglia dei Baggara. Secondo Mohammed il Tunisino, i figli nati da parenti differenti per la razza, Fôrieni ed Arabi, morirebbero pressochè tutti in tenera età, mentre i bambini usciti da parenti della stessa razza, sarebbero in generale vivaci e ben costituiti. La tisi è una malattia quasi sconosciuta nel Fôr(615).
      La civiltà fôriana è musulmana: furono gli Arabi che educarono la nazione. Letteratura e scienza, se si possono usare queste due parole per un popolo appena uscito dalla barbarie, li riconducono allo studio del Corano; alcune pratiche di magia, probabilmente di origine africana, si mescolano alle tradizioni arabe; ancora durante questo secolo, i sacrifizi umani si facevano nelle grandi cerimonie regali. All’innalzamento al trono di ciascun sovrano ed in altre circostanze, due fratelli adolescenti erano sacrificati con gran pompa, e gli alti funzionari mangiavano quelle carni insieme al re(616). L’agricoltura, ancora allo stato rudimentale, poichè l’aratro del paese è una specie di marra che l’uomo si trascina dietro camminando(617), è però molto in onore; una volta il sultano del Dârfôr, come il re dei Fungi nel Senâr, come l’imperatore della Cina ed altri sovrani, teneva a gloria di essere il primo seminatore del suo regno.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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