Pagina (618/1017)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era quello un modo di lavoro dei più costosi, che non si potrebbe riprendere ai giorni nostri se le miniere non fossero di una grande ricchezza, come certi placeres californiani; ma la prima esplorazione intrapresa da Linant di Bellefonds per Mohammed-Alì(628), poi numerose visite fatte da diversi geologi hanno provato che le antiche miniere della Nubia sono ormai troppo povere perchè si possano lavorare con frutto. Finora non si sono scoperte iscrizioni nè sculture nella regione mineraria; tuttavia, una colonna trovata a Kuban, sulla riva destra del Nilo, fra Korosko ed Assuan, e i propilei del tempio egiziano di Radesieh, fabbricato sulla strada dal fiume alle miniere d’oro d’Akito(629), dànno su questi tesori dei Faraoni numerose indicazioni. Inoltre, esiste nel museo di Torino un frammento di papiro egiziano, che rappresenta una stazione mineraria colle sue gallerie di attacco, i suoi depositi, le sue vie, i suoi serbatoi d’acqua, il suo tempio di Ammone. Questo prezioso documento, il più antico di questo genere, poichè data dall’epoca di Ramsete II, è disposto in senso inverso delle nostre carte: la parte dell’oriente, che è quella del mar Rosso, è a sinistra del foglio. Non si è ancora potuto identificare bene il luogo preciso della regione mineraria che rappresenta(630).
      All’occidente della catena che costeggia il mar Rosso, le arterie montuose si dividono trasversalmente, dall’est all’ovest, o dal nord-est al sud-ovest, nel senso stesso che dalla parte del Nilo compresa tra Abu-Hamed e Dabbeh.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





Linant Bellefonds Mohammed-Alì Nubia Kuban Nilo Korosko Assuan Radesieh Akito Faraoni Torino Ammone Ramsete II Rosso Rosso Nilo Abu-Hamed Dabbeh