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      La pettinatura femminile è come quella che si vede rappresentata sui monumenti d’Egitto: quando la donna muore, non ci vuol meno di una giornata di lavoro per districare le treccie imbevute di grasso e di ocra, e distruggere tutta quella architettura capillare che la religione proibisce di conservare nella fossa. Parecchie donne, dopo essersi increspati i capelli, li ricoprono di uno spesso strato di gomma, che forma loro attorno al capo come un elmo lucente(653).
      I Nubiani sono laboriosi agricoltori: come gli Egiziani, annacquano il terreno con saduf o sakiè, e seminano il durra, il dokn ed altri cereali; ma il prodotto dei loro campi, rinserrati tra il fiume e la steppa, non basta ad alimentarli, ed il movimento di emigrazione, che trascina tanti Danagla verso le contrade del sud, attira pure ogni anno un numero corrispondente di giovani, che vanno a cercare fortuna nelle città dell’Egitto. I più si fanno servitori nei palazzi e negli alberghi del Cairo; altri, coperti di una semplice tunica turchina, dalle larghe maniche, o splendidamente vestiti di broccato e d’oro, diventano sais e corrono davanti agli equipaggi dei pascià e dei ricchi Europei. Fedeli e docili, relativamente puliti, sapendo quasi tutti fare di conti, leggono e scrivono l’arabo, sono in generale preferiti a servitori di altre razze. Quelli tra essi, che sono risparmiati dalle malattie e dagli accidenti, radunano a poco a poco un piccolo peculio e, diventati abbastanza ricchi, rientrano in patria per comprarvi uno scampolo di terra e vivervi in pace dei loro redditi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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