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      Così l’Egitto contribuisce a nutrire la popolazione nubiana, grazie al risparmio degli emigranti; ma le imposte, le esazioni di ogni fatta riprendono, e ad oltranza, quel che era stato dato. È certo che prima della conquista egiziana, gli abitanti della Nubia stavano assai meglio che essi non stiano oggidì; in molti luoghi, si vedono sulle roccie della riva le pittoresche rovine di case e anche di città, come non se ne costruirebbero più adesso; le vestigia delle costruzioni abbandonate si scorgono ad un’altezza, alla quale ormai non si piglia più cura di far salire le acque; in molti villaggi gli abitanti neppure difendono le loro abitazioni contro i terremoti; quando la casupola rovina, si rifugiano in una capanna di rami e di stuoie.
      L’emigrazione, da una parte, dall’altra il passaggio ed il soggiorno dei funzionari e dei soldati di tutte le razze, hanno assai modificato il tipo primitivo, e si incontrano frequentemente tra i Nubiani uomini e donne che ricordano il tipo dei Retù raffigurati sui monumenti egiziani. Quanti altri se ne trovano, che non hanno più il carattere generale della razza, e che la servitù e la miseria hanno reso vili, paurosi, infingardi come i fellahini! Ma, presi in massa, i Nubiani sono attivi, allegri, confidenti e mansueti; in contatto cogli Egiziani, si lasciano spesso trascinare dall’ubbriachezza. Convertiti all’Islam, sono molto più zelanti per la loro fede dei contadini delle campagne basse del Nilo, e fanno regolarmente le preghiere e le genuflessioni d’uso.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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