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      Le alternative di temperatura così considerevoli dal giorno alla notte sotto cotesta atmosfera senza nubi, fanno andare in ischeggie le pietre, e vasti spazi sono seminati dei loro frammenti. Talora la rottura del silice si fa in modo da dargli forme di una regolarità perfetta; gli è così che in un’oasi della catena arabica, all’ovest di Beni-Suef, si trovano sparsi in quantità considerevoli frammenti di silici simili a coni troncati e ad otto faccie uguali(694). Gli è pure coi violenti cambiamenti di temperatura che si sono volute spiegare le pietre scheggiate ed anche tagliate che si trovano in diverse officine preistoriche dell’Egitto; però il lavoro dell’uomo presenta caratteri precisi che non si possono confondere colle opere della natura(695); invano Zittel ha cercato nel deserto scheggie naturali di silice, che ricordano, sia pure lontanamente, le punte di lancia e di giavellotto lavorate dall’uomo nell’età della pietra, sia in Egitto, sia in Europa, sia nel Nuovo Mondo. Tra le pietre di forma regolare che si trovano nei deserti egiziani, Cailliaud e Russegger segnalarono pei primi delle carneole, dei diaspri, delle agate ed altre pietre dure che hanno la forma di lenti, o di dischi di varia grandezza, circondati da una sporgenza circolare in forma d’anello; l’interno di queste palette è spesso disposto a strati concentrici. Quelle concrezioni si mostrano molto frequentemente coi legni fossili.
      Si sa che, per un singolare contrasto, gli alberi pietrificati si riscontrano in molti luoghi di quel paese, dove gli alberi viventi sono diventati tanto rari.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume X parte I - L'Africa settentrionale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1887 pagine 1017

   





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